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Adeguamento Whistleblowing: un imperativo etico e legale 

Adeguamento Whistleblowing: un imperativo etico e legale 

Adeguamento Whistleblowing

Adeguamento Whistleblowing: un imperativo etico e legale 

Nel contesto sempre più complesso e regolamentato degli affari moderni, le aziende si trovano di fronte a nuove sfide e responsabilità. Tra le molte normative da rispettare, l’adeguamento alle direttive sul whistleblowing è diventato un imperativo etico e legale. Oggi vi spieghiamo perché è importante per le aziende e come possono adeguarsi in modo efficace a queste direttive. 

Cos’è il Whistleblowing?   

Il whistleblowing si riferisce alla pratica di segnalare attività illegali, immorali o non etiche all’interno di un’organizzazione. Queste segnalazioni possono provenire da dipendenti, fornitori, clienti o altri stakeholder che hanno informazioni privilegiate sulle attività dell’azienda. Il whistleblowing è spesso visto come una forma di salvaguardia per l’interesse pubblico e la legalità. 

Per i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, fino a 249, l’obbligo di istituzione del canale di segnalazione interna ha effetto a decorrere dal 17 dicembre 2023. 

  

Adeguamento Whistleblowing: l’Importanza delle direttive per le aziende 

Le direttive sul whistleblowing sono state introdotte per proteggere chi segnala comportamenti scorretti e per incentivare una cultura aziendale trasparente. Molti paesi stanno implementando o hanno già implementato normative specifiche che richiedono alle aziende di stabilire procedure di whistleblowing e garantire protezione per i segnalatori. Queste direttive mirano a prevenire frodi, abusi, discriminazioni e altre pratiche illecite, fornendo un mezzo sicuro e anonimo per la denuncia di tali comportamenti. 

  

Come adeguarsi alle direttive sul Whistleblowing 

  

  1. Sviluppo di politiche chiare e accessibili: le aziende devono adottare politiche chiare e comprensibili sul whistleblowing. Queste politiche dovrebbero essere accessibili a tutti i dipendenti e spiegarne dettagliatamente il processo di segnalazione, garantendo la riservatezza e prevenendo eventuali ritorsioni.

  

  1. Creazione di canali sicuri e anonimi: fornire canali di segnalazione sicuri e anonimi è essenziale. Gli strumenti tecnologici odierni possono agevolare la segnalazione, senza mettere a rischio la posizione del segnalatore.

  

  1. Formazione del personale: risulta fondamentale educare il personale su cosa costituisce un comportamento illecito e su come effettuare segnalazioni responsabili. La formazione deve essere regolare e coinvolgere tutti i livelli dell’organizzazione.

  

  1. Protezione dei segnalatori: le aziende devono garantire protezione legale e contro eventuali ritorsioni per chi segnala in buona fede. Questo può essere realizzato attraverso leggi specifiche o politiche aziendali robuste.

  

  1. Gestione efficace delle segnalazioni: una volta ricevuta una segnalazione, è essenziale gestirla in modo efficace ed etico. Le aziende dovrebbero indagare in modo tempestivo e rispondere appropriatamente, garantendo al contempo la riservatezza del processo.

   

L’adeguamento alle direttive sul whistleblowing non è solo una necessità legale, ma anche un passo fondamentale per costruire una cultura aziendale etica e trasparente. Le aziende che abbracciano il whistleblowing non solo si mettono al riparo da potenziali scandali, ma dimostrano anche un impegno concreto verso la responsabilità sociale e la gestione etica. In un mondo sempre più interconnesso, la fiducia del pubblico diventa un bene inestimabile, e il whistleblowing è uno strumento chiave per preservarla. 

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